Nel 2017 a fine stagione estiva, passeggiando nei campi  dove sono cresciuto, mi sono soffermato a guardare la terra, era da molto tempo che non lo facevo, ho preso una zolla in mano e sgretolandola , ho sentito l’odore della terra e la sua friabilità, ho alzato lo sguardo e ho visto i campi che babbo Giovanni lavora da cinquant’anni, subito ho realizzato che da quei campi volevo ripartire.Vederli germogliare e trasformarsi in una distesa dorata sarebbe stato il mio prossimo traguardo: lavorare il mio grano. Trasformarlo in farine per utilizzarle nei miei impasti per il pane e la pizza. Continuare la tradizione di famiglia, ritornare alle origini, godere delle semplici cose fatte di tenacia, fatica, segreti e consigli. Ho iniziato lunghe chiacchierate con babbo Giovanni che ha dispensato utili consigli ed i primi di ottobre mi sono messo alla guida del vecchio ma funzionale cingolato Fiat Agri, per iniziare a dissodare il terreno incolto. Dissodare è un processo fondamentale che si compie per rivitalizzare un terreno incolto da anni, un aratro che rivolta la terra trasformandola in zolle fresche, polvere e rumore erano le mie compagne di lavoro. Il tempo di cambiare dall’aratro al frangizolle e di nuovo sul Fiat Agri con i gabbiani che mi facevano da scia , mangiando tutto quello che la terra ,che si spaccava al mio passaggio, offriva loro.

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